STORIA e AUTORE
James O'Barr nasce nel gennaio del '60 nei dintorni di Detroit dove viene allevato da genitori adottivi. Autodidatta, O'Barr subisce l'influenza da un lato, della scultura rinascimentale (Michelangelo in particolare), dall'altra, dei fumetti (con lo Spirit di Will Eisner a farla da padrone). La dinamicita' delle storie di Spirit, benche' risalenti agli anni '40, rimane tuttora insuperata e chiunque abbia voluto creare dei fumetti "cinematografici" non ha potuto prescindere da esse (Frank Miller docet!).
Infatti, come ha rilevato O' Barr stesso "all'inizio ero piu' interessato agli autori dello "Studio" (Barry Smith, Jeffrey Jones, Bernie Wrightson e Michael Kaluta), ma in seguito cominciai a studiare Eisner molto attentamente". Il suo uso della tavola, la sua scansione dei tempi sono incredibili: raccontava storie complete in otto pagine e funzionavano sempre!
Le prime tavole del Corvo risalgono all'81 mentre O'Barr era a Berlino con il corpo dei Marines. "Mi arruolai nei Marines dopo aver perso una persona a me molto cara in un tragico incidente. Non riuscivo a vivere la mia vita ne' a prendere decisioni a causa della rabbia e frustrazione che erano dentro di me: Se non fossi riuscito a liberarmi, quei sentimenti mi avrebbero distrutto".
"Un giorno cominciai a disegnare "Il Corvo" e sia la storia che le matite vennero fuori di "getto"". La tragedia personale di O'Barr venne fusa con un reale fatto di cronaca: una coppia uccisa per un anello di fidanzamento da 30 dollari. "E' sconvolgente, due vite bruciate per soli 30 dollari". "Allora cominciai a lavorare sull'idea di un amore cosi' forte da trascendere la morte, di un'anima tormentata dal torto subito che non avrebbe mai avuto pace finche' non avesse avuto la sua vendetta".
Il primo numero del Corvo ha una dedica a Ian Curtis, il cantante dei Joy Division impiccatosi all'eta' di 23 anni. "il modo in cui Ian Curtis cercava di combattere l'incomunicabilita' di alcune sensazioni mi affascinava. Il gruppo, le canzoni, tutto era sulla mia stessa lunghezza d'onda. Il fatto che il peggioramento della sua epilessia abbia avuto un ruolo fondamentale nel suicidio, rafforzo' maggiormente questo legame essendo anch'io epilettico. Cercai di dare ad ogni capitolo il nome di una canzone dei Joy Division, ma ben presto mi stancai".
Mai come in quest'opera la musica riveste un ruolo fondamentale, infatti la scansione del Corvo e' dettata dalla musica. "In quel tempo ero particolarmente interessato alla musica dark post-punk e ai primi gruppi industriali che stavano venendo fuori in Germania. Quando cominciai a disegnare "Il Corvo" ascoltavo quasi esclusivamente Cure, Joy Division e Bauhaus e su Iggy Pop, vera e propria icona vivente del rock. La sua maschera e' l'Ironia, una delle tre maschere del teatro inglese drammatico, essendo Dolore e Disperazione le altre due".
Terminato il suo impegno con i Marines, O'Barr torna negli Usa e cerca una casa editrice che pubblicasse i suoi lavori. A parte una piccola storia su Savage Tales della Marvel, non riesce a produrre niente. "Nell'81 avevo gia' ultimato le prime 40 pagine, ma, pur avendo mandato le fotocopie a tutti gli editori che conoscevo, non trovai nessuno interessato al progetto. D'altra parte raccontare una storia non lineare in blocchi di 32 pagine in bianco e nero non e' il massimo della commerciabilita'. Cosi' per sette anni non ci fu niente da fare, finche' conobbi Gary Reed che stava dando vita alla Caliber Press".
Articolo tratto da:
http://web.dsc.unibo.it/~galanti/ig/james.htmLE PUBBLICAZIONI
Il primo numero de "Il Corvo" vide la luce nel febbraio dell'89, suscitando un notevole interesse tra gli appassionati di fumetti alternativi.
Dopo quattro numeri la serie viene interrotta per problemi finanziari della Caliber, lasciando in sospeso solo "Morte", l'ultimo capitolo di 64 pagine della storia. O'Barr si rivolge, allora, a Kevin Eastman che con i miliardi guadagnati come creatore delle Tartarughe Ninja piu' famose della Terra (la mitiche Teenage Mutant Ninja Turtles, putroppo viste solo per pochissimo in Italia grazie alla Granata Press) aveva creato la casa editrice Tundra, famosa per avere sul proprio libro paga qualsiasi autore avesse una storia da raccontare.
Poiche' sarebbe stato assurdo pubblicare solo la puntata inedita, la Tundra riedito' l'intera opera in tre volumetti brossurati di 64 pagine ciascuno (il primo albo usci' all'inizio del '91) e, "avendo terminato di disegnare le ultime pagine del terzo volume l'anno prima, ebbi un bel po' di tempo per rivedere il tutto e apportate le modifiche che sentivo necessarie". "Eliminai alcune scene o ne attenuai la violenza, mentre sviluppai i flashback in modo da caratterizzare meglio e rendere piu' tridimensionali i personaggi".
L'aver mostrato l'intensita' e la purezza dell'amore di Eric per Shelly ha reso piu' comprensibile perche' Eric e' tornato tra i vivi, per quale motivo il suo amore e' il piu' forte dei sentimenti. Il terzo numero de "Il Corvo" esce finalmente nel maggio '92 e risulta essere l'albo piu' venduto di tutti i tempi della Tundra. Nel 1993 la Kitchen Sink, casa nota per le sue ristampe dei classici americani tra cui svetta il gia' citato Spirit, pubblica l'edizione in volume, aggiungendo tavole inedite, sia in bianco e nero che a colori, e le storie di 8 e 6 pagine che trovate nel numero 0 della General Press. Lo stesso anno la Graphitti Designs mise in vendita una preziosa confezione in tiratura limitata, al cui interno oltre al volume firmato e numerato, si trovava il CD "Fear & Bullets" dei Trust Obey (il gruppo formato dal musicista ed illustratore John Bergin e O'Barr stesso).
La serie originale ITALIANA fu di 3 fumetti più un numero speciale (0) che conteneva info sui personaggi, l'autore e il film...
I temi portanti del fumetto sono 5: Dolore, Paura, Ironia, Disperazione, Morte
LE PUBBLICAZIONI RECENTI IN ITALIA
Il Corvo torna a volare... La PANINI COMICS ha appena lanciato la ristampa del fumetto in un unico volume che raccoglie la miniserie originale di James O'Barr in una nuova edizione in grande formato con copertina in cartonato a 16 euro
Il Corvo torna a volare...
NEWS PANINI COMICS
14/06/2007
È stato ispirato dalla musica dei Joy Division e dei Cure e da un agghiacciante fatto di cronaca. E’ stato fumetto underground e clamoroso case editoriale. E’ stato un film maledetto e poi una serie conosciuta in tutto il mondo. Preparatevi alla storia del Il Corvo e del suo autore, James O’Barr.
A volte un personaggio dei fumetti si libera dei confini della storia impostagli dall’autore e comincia a crescere nell’immaginazione collettiva dei lettori, e fondendosi con passioni e suggestioni condivise, si conquista un simulacro di vita autonoma. Questa sorte è toccata, alla fine degli anni Ottanta, al personaggio creato da James O’Barr, Eric, ribattezzato a furor di popolo Il Corvo, dal titolo della storia a fumetti contenuta in questo volume.
Non puoi uccidere chi è già morto, non puoi sfuggire al suo castigo!
DIFFERENZE TRA FUMETTO E FILM
La TRAMA del film si differenzia dal fumetto per alcune cose:
Le più notevoli denunciano delle scelte di sceneggiatura che, quando non colpevolmente tradiscono l’argomento dell’opera, almeno provvedono a deciderne sfumature e a dettagliarne le zone d’ombra.
Quindi, se nel fumetto, di Eric e Shelly, sappiamo solo che vivevano un grande amore e stavano per sposarsi, nel film si racconta invece che Eric era chitarrista e che di cognome faceva “Draven”. Facile e non arbitrario ricordare che al suono “Draven” si può associare “The raven”, e cioè – “Il Corvo”, con (non allusiva, ma scoperta) citazione (omaggio?) alla splendida poesia di Edgar Allan Poe. Nel film la coppia viene assassinata nelle prime scene: scompare qualunque traccia dell’incidente automobilistico e si racconta un’aggressione domestica; quel che mi sembra più grave, al di là dei cambiamenti e delle modifiche “circostanziali”,(ma possibile che il cinema debba sempre tradire le opere di riferimento?) è che Proyas “interpreta” un aspetto della trama che andava, probabilmente, mantenuto inalterato. Ossia: nel fumetto, nessuno afferma che Eric sia morto: non c’è possibilità di decifrare se sia diventato una creatura sovrannaturale e rimane enigmatica la figura della guida, il Corvo appunto, e ciò comporta totale onirismo e limpida visionarietà. Nel film, invece, non c’è nessun dubbio: Eric torna a vendicare l’uccisione della sua compagna direttamente dall’aldilà.(...)
Tratto da :
http://www.lankelot.eu